Sab. Apr 27th, 2024
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Egittologia e Archeoastronomia il 10 dicembre a Gioia del Colle

Nut per gli antichi egizi, in contrasto con la maggior parte delle mitologie che solitamente hanno un padre celeste, era la dea del cielo e della nascita.

La leggenda narra che Geb (la terra) e Nut (il cielo) erano in origine uniti, fino a quando il 606, contrariato per questa unione, ordinò di dividerli creando lo spazio tra cielo e terra. Nut, proprio in quella occasione, formò la volta celeste. Gli antichi egizi pensavano che il dio-sole Ra, nel suo viaggio notturno, fosse da lei ingoiato dopo il tramonto, per essere partorito di nuovo all’alba. Nello stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla resurrezione.

L’egittologo Giacomo Cavillier, direttore della missione archeologica italiana a Luxor – da cui è appena rientrato – e direttore del  Centro Studi di Egittologia e Civiltà copta J. F. Champollion di Genova, interviene sabato 10 dicembre alle ore 18.00 a Gioia del Colle – Chiostro del Palazzo Comunale – a conclusione del seguitissimo corso di astronomia organizzato, con il patrocinio del Comune di Gioia del Colle e con la collaborazione della Pro Loco Antonio Donvito, dalla Società Astronomica Pugliese e dall’Osservatorio Astronomico Comunale di Acquaviva delle Fonti per illustrare gli astri e le costellazioni rappresentati nelle magnifiche tombe faraoniche della Valle dei Re a Luxor quale significativo elemento magico-rituale della rinascita e immortalità dei sovrani del Nuovo Regno.

Le immagini e i testi presenti nelle dimore dell’aldilà faraoniche introdurranno i partecipanti all’incontro sulle conoscenze astronomiche e funerarie dell’affascinante civiltà egizia.

L’ingresso è libero.

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